Nel primo trimestre del 2025, secondo l’analisi Team Research di Dils, il settore immobiliare commerciale europeo ha proseguito la propria traiettoria di crescita, con volumi di investimento in aumento del 16% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo incremento consolida il forte slancio registrato nel quarto trimestre del 2024, che aveva già segnato un aumento del 30% su base annua, confermando la fase di ripresa in atto nei mercati dei capitali.
La maggior parte dei Paesi monitorati ha evidenziato un aumento significativo dell’attività di investimento. Il Portogallo ha guidato la crescita, con un eccezionale +154% su base annua, trainato da importanti operazioni nei settori hospitality e retail. Al contrario, il Regno Unito ha rappresentato l’unico mercato in controtendenza, con volumi in calo del 14% rispetto al Q1 2024. Tuttavia, a differenza di altri Paesi, durante la recente fase di contrazione il Regno Unito non aveva subito un forte calo dei capitali investiti: ciò suggerisce che i volumi attuali riflettano una fase di stabilità più che una mancata ripresa. Escludendo i casi particolari di Portogallo e Regno Unito, tutti gli altri mercati monitorati hanno riportato aumenti annui compresi tra il 25% e il 55%, evidenziando un trend di recupero diffuso in tutto il continente.
Nel Q1 2025, il settore living si è confermato il più attrattivo in termini di allocazione dei capitali, soprattutto grazie alla forte presenza in mercati chiave come Germania, Paesi Bassi e Spagna, dove rappresenta la prima scelta per gli investitori. Gli uffici si sono posizionati come seconda asset class più ricercata a livello europeo, mantenendo tuttavia la leadership in mercati consolidati come Francia e Regno Unito. L’hospitality ha mostrato invece un andamento più concentrato a livello geografico, con un focus marcato sull’Europa meridionale: ha rappresentato il 24% del totale degli investimenti immobiliari in Italia – il valore più elevato tra tutte le asset class – e il 23% in Portogallo, dove si è posizionata al secondo posto. In mercati come Paesi Bassi, Germania e Regno Unito, invece, il settore ha pesato per meno del 6% sui flussi totali.
La fase attuale di crescita moderata è sostenuta da condizioni finanziarie più favorevoli: con il ritorno dell’inflazione in linea con gli obiettivi di lungo periodo, la Banca Centrale Europea ha potuto adottare una politica monetaria più accomodante. Le prospettive per il 2025 restano tuttavia contrastanti. Da un lato, la stabilizzazione dei rendimenti ha riattivato l’interesse degli investitori in diversi settori; dall’altro, le tensioni internazionali e la relativa debolezza del contesto economico europeo rappresentano fattori di rischio che potrebbero danneggiare la solidità dei fondamentali e la fiducia degli investitori.
Nel primo trimestre del 2025, l’attività dei conduttori nel settore uffici è rimasta complessivamente stabile, con livelli di domanda moderati nella maggior parte delle città monitorate. Tuttavia, i volumi complessivi di take-up sono diminuiti rispetto allo stesso periodo del 2024, segno di un atteggiamento ancora prudente da parte degli occupier. In parallelo, i canoni prime hanno continuato a salire, sostenuti dalla persistente tendenza alla ricerca di spazi di qualità. I tenant privilegiano asset energeticamente efficienti e ben posizionati, mantenendo elevata la domanda nel segmento high-end nonostante il rallentamento generale delle locazioni.
Il comparto logistico ha continuato il percorso di stabilizzazione dopo due anni di contrazione della domanda. Nel Q1 2025, la maggior parte dei mercati nazionali ha registrato un recupero nei volumi di take-up, sebbene ancora lontani dai livelli pre-2023. Tra i mercati più dinamici si distingue la Francia, con un aumento del 26% su base annua, che ha contribuito a invertire la precedente tendenza negativa. L’Italia, al contrario, ha segnato un lieve calo confermando la recente peculiarità del mercato logistico italiano, che non ha subito il forte rallentamento del 2023 e ha invece avviato una progressiva normalizzazione dei volumi a partire dal 2024.
Parallelamente, il settore residenziale ha iniziato a beneficiare dei tagli ai tassi d’interesse introdotti nel 2024, che hanno migliorato l’accesso al credito e sostenuto la domanda abitativa. Di conseguenza, nella maggior parte dei Paesi monitorati si è osservato un aumento delle transazioni residenziali rispetto al 2023, pur restando al di sotto dei volumi registrati nel 2022.
