È stato pubblicato l’European Market Report 2023, lo studio di Dils dedicato all’analisi del mercato dei principali paesi europei.
Il Report evidenzia nel quarto trimestre del 2023 una performance incoraggiante nella maggior parte dei 15 mercati analizzati: la crescita a doppia cifra degli investimenti rispetto al trimestre precedente segna un rallentamento della contrazione dei volumi che nel 2023 si sono quasi dimezzati rispetto al 2022.
La ragione principale di questo declino risiede nel disallineamento tra offerta e domanda. La persistente tendenza al repricing ha comportato diverse revisioni al rialzo dei rendimenti prime nei principali mercati, anche nel quarto trimestre. Tuttavia, con le previsioni di tagli ai tassi di interesse nel secondo semestre del 2024 e la maggiore stabilità dei mercati finanziari, è possibile prevedere una ripresa dell’attività di investimento nei prossimi 12 mesi.
Il paese che mostra una maggiore dinamicità è il Regno Unito, la cui contrazione rispetto al 2022 è del -18% e il cui volume investito nel quarto trimestre risulta quasi doppio rispetto allo stesso periodo del 2022. Viceversa, i paesi con la maggiore flessione sono il Belgio con -73%, risultato su cui pesa anche la straordinaria performance del 2022, la Polonia -67% e la Germania -58%.
Rallentamento generalizzato anche nel mercato Occupier: 12 delle 15 città monitorate hanno evidenziato livelli di assorbimento degli uffici in diminuzione year-on-year. Il calo dipende dalla significativa riduzione delle grandi transazioni, legata alla maggiore attenzione da parte delle aziende verso l’ottimizzazione dei costi. Tuttavia, alcuni mercati evidenziano segnali positivi, in particolare Roma con una forte crescita (+58%) e Amsterdam e Bruxelles con una sostanziale stabilità. La limitata disponibilità di prodotto nei submarkets centrali e di nuove costruzioni conferma l’elevata richiesta di spazi di qualità; viceversa, i tassi di vacancy appaiono considerevolmente più alti nei distretti direzionali più periferici.
Nel mercato della logistica, il rallentamento del settore manifatturiero e la carenza di prodotto nuovo hanno portato a una riduzione dei volumi di take-up che, in molti paesi, si attesta a valori a doppia cifra (in media -24%). Al contrario, in Italia e in Francia l’assorbimento è rimasto in linea con l’anno precedente. I canoni hanno continuato a salire nella maggior parte dei mercati, con un aumento medio del +12% nei paesi monitorati.