Tra tutti i quartieri di Milano, lo Scalo di Porta Romana è ora di sicuro quello che rappresenta di più l’evoluzione continua della città.
Situato a sud, subito dopo Porta Romana e lungo Corso Lodi, questo angolo di città abbraccia il suo passato e inizia a rivelare il futuro.
La storia di quest’area inizia alla fine dell’Ottocento, quando da un esame dei collegamenti ferroviari della città emerse l’esigenza di una stazione a sud di Milano.
La nuova cinta ferroviaria fu inaugurata nel 1896 insieme allo scalo merci che attirò numerose fabbriche e quartieri operai, in quella che fino a quel momento non era che una zona rurale.
Anche se molte di queste fabbriche non esistono più, l’eredità industriale dell’area è ancora evidente. Basti pensare che la fermata della metro Lodi T.I.B.B. prende il nome dalla storica fabbrica Tecnomasio Italiano Brown Boveri, un tempo situata nelle vicinanze.
Alcune industrie sono state di recente riqualificate dopo un periodo di abbandono, mentre altre sono ancora in fase di trasformazione.
Il nuovo impulso rigenerativo del quartiere è in gran parte dovuto alla Fondazione Prada, un’istituzione culturale fondata nel 1993. La sua sede milanese in Largo Isarco ha dato nuova vita a una zona che sembrava ancorata al passato. Inaugurata nel 2015, la Fondazione è nata dalla riconversione di una vecchia distilleria, un’operazione che ha rivitalizzato questa parte di Milano.
Molte altre realtà industriali sono state convertite per nuovi usi, come il Parco delle Memorie Industriali, dove un tempo sorgevano le Officine Meccaniche (OM); i Magazzini Generali, di inizio Novecento ma ora diventati locale cult; Talent Garden, una volta tipografia e ora spazio di coworking, e infine il Teatro Vigentino che era un deposito di carburanti e pesa per i camion.
Oggi la zona è in pieno sviluppo, con molti cantieri in attesa delle Olimpiadi Invernali del 2026, che vedranno l’ex scalo ferroviario diventare per l’occasione il Villaggio Olimpico.
Dopo i giochi, l’area sarà convertita in uno studentato e un parco pubblico, mentre le vecchie fabbriche lasceranno spazio agli headquarter di grandi marchi di moda e lusso, definendo lo Scalo di Porta Romana come il futuro distretto delle industrie creative e della moda di Milano.
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