Chiostri di Sant’Eustorgio e Museo Diocesano Carlo Maria Martini

La Storia e le collezioni del Museo Diocesano di Milano

Inaugurato solo nel 2001 dal Cardinale Martini, a cui venne poi dedicato nel 2017, il museo raccoglie l’importante patrimonio artistico della Diocesi ambrosiana e si adopera per valorizzarlo. La collezione va dal II all’XXI secolo, con elementi d’arte antica con altri più recenti. Questo dialogo dà vita a interessanti connessioni tra le oltre mille opere qui conservate, giunte anche tramite donazioni, lasciti, o depositi.

Lo storico convento domenicano della Basilica di Sant’Eustorgio a Milano

Le collezioni del museo si estendono all’interno di quello che una volta era il vasto convento domenicano, sul fianco nord della Basilica di Sant’Eustorgio. Nel 1220, infatti, questa venne affidata alle cure dell’Ordine Domenicano, fondato tramite Bolla Pontificia solo quattro anni prima, il 22 dicembre del 1216, ed entrato poi in possesso di tutti gli spazi nel 1227.

La fondazione di questo convento prese avvio negli ambienti dell’antico Ospedale di San Fede, mentre lo stesso San Domenico di Guzmán era ancora in vita e divenendo così ben presto uno tra i conventi domenicani di maggiore popolarità ed estensione.

I Chiostri di Sant’Eustorgio nel quartiere Ticinese

Il convento già nei suoi primi secoli di vita era dotato di due chiostri e venne ricostruito dopo alcuni danneggiamenti. È in questa fase che i due chiostri assumono l’aspetto che vediamo ancora oggi. Nel XVI secolo iniziò però un periodo di declino causato dalla fondazione del secondo convento domenicano della città, presso Santa Maria delle Grazie, lungo Corso Magenta. Infine, nel 1798, dopo la conquista di Milano da parte di Napoleone, i frati vennero trasferiti e il convento trasformato in caserma e quartiere militare.

Gli spazi dell’ex convento tornarono disponibili solo a inizio Novecento, acquistati dal Comune di Milano, ma i gravi bombardamenti dell’agosto 1943 purtroppo causarono gravi danni. Nel Dopoguerra una preziosa sinergia tra diverse realtà, tra cui Comune e Diocesi, portò alla decisione di una riqualificazione, che però si avviò davvero solo negli anni Ottanta.

Oggi gli spazi del secondo chiostro del convento sono occupati dal Museo Diocesano, animati da un palinsesto sempre ricco di attività culturali e mostre aperte a tutta la città.

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