Quello che oggi conosciamo come quartiere Ticinese prende il nome dalle tante antiche porte cittadine d’epoche diverse costruite l’una in fila all’altra, in direzione del fiume Ticino da lì poco lontano e della città di Pavia. Queste sono state di volta in volta inglobate in cinte murarie che però oggi non sono più visibili.
Il quartiere Ticinese era chiuso all’interno degli imponenti Bastioni Spagnoli, cioè la cinta muraria costruita nel XVI secolo, ed era caratterizzato dallo scorrere dei Navigli di Milano lungo la Cerchia Interna ed Esterna. Ha attraversato cambiamenti urbanistici, storici e sociali, senza mai smarrire il filo con il proprio passato.
Questa zona della città spiccava per le attività commerciali relative ai Navigli e al cosiddetto “Laghetto di Sant’Eustorgio”, dove approdavano barconi e merci. Inoltre, c’era un grande flusso di fedeli diretti a due importanti luoghi di culto: la Basilica di Sant’Eustorgio e il Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso.
Oggi il quartiere si presenta invece come un perfetto interprete del presente milanese.
Sull’asse che collega la Porta Ticinese medievale con quella ottocentesca, in Piazza XXIV Maggio, si snoda Corso di Porta Ticinese. Lungo la via, antichi palazzotti bassi dal sapore spiccatamente milanese ospitano negozi di abbigliamento alternativo, per lo più streetwear o vintage. Si trovano anche librerie indipendenti, negozi di dischi o fiori, murales colorati, locali di tendenza ma anche botteghe storiche.
Poco oltre, l’imponente Basilica di Sant’Eustorgio ricorda al quartiere la sua stessa storia, impressa quasi fisicamente sui mattoni in cotto lombardo che decorano la chiesa e il campanile.
Qui si conserva uno dei massimi capolavori del Rinascimento milanese: la Cappella Portinari, capace di far restare senza parole chiunque ne varchi la soglia. Visitando invece il Museo Diocesano Carlo Maria Martini, si entra all’interno degli spazi che un tempo erano parte del convento domenicano a ridosso della basilica, oggi noti come Chiostri di Sant’Eustorgio.
La vocazione al bello e alla cultura si è impressa nell’identità del posto, che oggi ospita numerose gallerie d’arte, tra cui l’antica Galleria Bosoni, fondata nel lontano 1932, e la Galleria Tommaso Calabro, fondata invece nel 2018 ma già punto di riferimento per collezionisti e appassionati. Ci sono anche laboratori d’arte, come ad esempio Mani Milano Lab: uno spazio creativo dove imparare l’arte della ceramica.
All’ombra di Sant’Eustorgio, poi, si apre l’ampio Parco Giovanni Paolo II (già Parco delle Basiliche), che collega questa basilica e quella poco lontana di San Lorenzo, unendo così due aeree che una volta venivano invece separate dalla Cerchia Interna dei Navigli che scorreva lungo l’odierna Via Molino delle Armi.
Sempre vicino alla basilica c’è l’altra parte del cuore del Quartiere Ticinese, forse più silenziosa, ma operosa e instancabile. È qui che si trovano le sedi di organizzazioni come Emergency, fondata nel 1994 da Gino Strada, o IBVA, vera istituzione cittadina con una storia che parte dal lontano 1801 e che ogni giorno si impegna per andare incontro ai bisogni di chi è in difficoltà.
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