Osservando il plastico della Mediolanum romana ospitato al Museo Archeologico di Milano ci si può quasi immaginare come doveva essere camminare lungo la via Mediolanum-Placentia: una strada porticata dalle pareti affrescate che segnava l’inizio di lunghi viaggi verso la capitale.
Dall’altro lato, all’interno delle mura, si trovava il decumano che portava al Foro.
Guardandosi intorno è chiaro che a Milano rimane ben poco di romano, talmente poco da non esserci nemmeno una vera e propria via intitolata a Roma. Di quel che resta, però, c’è l’attuale arco di Porta Romana, un arco che nel 1548 era stata eretta per fare parte delle mura spagnole e oggi, invece, se ne sta nella rotatoria da cui si svolta per il centro o verso le arterie a sud.
Fuori dalle mura era tutta campagna con campi agricoli e così è stato fino alla seconda metà dell’Ottocento.
Il Duomo all’orizzonte attraverso la campagna, senza palazzi in mezzo, era il panorama dalla zona di via Orti, quella che nel 1870 era definita la “Brera di Porta Romana”.
Quando si passa su Corso Lodi non si sa di stare percorrendo uno dei canali più importanti di quel tempo: il Redefossi, ormai interrato.
Tra caserme, conventi e ricoveri costruiti alla fine dello stesso secolo, spicca quello per anziani Giovanna Jugan della congregazione religiosa delle Piccole Sorelle dei Poveri. Lo si può ammirare ancora oggi, ormai trasformato in residenza, con la sua architettura da Trecento lombardo.
Anche le terme di Milano, proprio lì di fianco alla Porta Romana hanno una storia inaspettata. La palazzina in stile Liberty del 1908, firmata Tettamanzi e Minorini, pensata come stazione funebre era destinata al relax eterno più che quello temporaneo. Dopo le parentesi festaiole che l’hanno vista diventare prima circolo ricreativo dell’ATM di Milano e poi locale notturno, arriviamo ai giorni nostri per come la conosciamo: la sede delle terme meneghine.
Oggi il tessuto urbano è molto più denso. Niente più orti se non una via dedicata, tra le tante su cui si affacciano case popolari di fine Ottocento, eleganti residenze Liberty del Novecento e complessi costruiti negli anni ’50 e ’60, in un mix variegato di stili ed epoche.
Anche le terme di Milano, proprio lì di fianco alla Porta Romana hanno una storia inaspettata. La palazzina in stile Liberty del 1908, firmata Tettamanzi e Minorini, pensata come stazione funebre era destinata al relax eterno più che quello temporaneo. Dopo le parentesi festaiole che l’hanno vista diventare prima circolo ricreativo dell’ATM di Milano e poi locale notturno, arriviamo ai giorni nostri per come la conosciamo: la sede delle terme meneghine.
Oggi il tessuto urbano è molto più denso. Niente più orti se non una via dedicata, tra le tante su cui si affacciano case popolari di fine Ottocento, eleganti residenze Liberty del Novecento e complessi costruiti negli anni ’50 e ’60, in un mix variegato di stili ed epoche.
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