La storia di Villa Mirabello nel quartiere Maggiolina

 

Camminando lungo le vie del quartiere Maggiolina, ci si imbatte in un lungo muro perimetrale in mattoni di cotto che non può non incuriosire persino il passante più distratto.

 

Dall’esterno è difficile immaginare cosa si trovi varcato il cancello di ingresso, anche se le strutture in cotto lombardo che si intravedono preannunciano un luogo sorprendente.

Si tratta di Villa Mirabello, uno dei più importanti esempi di villa-cascina suburbana quattrocentesca ancora ben conservata, oltre che uno dei luoghi più incantevoli di Milano e al tempo stesso tra i meno conosciuti.

 

 

Villa Mirabello, residenza di Ludovico il Moro

 

La lunga storia di Villa Mirabello inizia nel Quattrocento quando l’omonima famiglia diede probabilmente inizio alla sua costruzione, prima di passare nel 1445 nelle mani della ricca famiglia fiorentina dei Portinari come residenza di campagna e, in seguito, in quelle della famiglia Landriani e poi Marino. È in questo periodo rinascimentale che la Villa conobbe il suo massimo splendore, ospitando persino Ludovico il Moro.

 


 

Villa Mirabello: dalla decadenza a Casa di Lavoro e Patronato per i Ciechi di Guerra

 

Nei secoli successivi Villa Mirabello soffrì un lungo periodo di decadenza, tramutandosi in edificio ad uso agricolo fino a inizio Novecento. È con la Prima Guerra Mondiale che la villa cambia destinazione d’uso, venendo utilizzata come Casa di Lavoro e Patronato per i Ciechi di Guerra della Lombardia. Questo cambiamento comportò restauri e modifiche alla struttura venendo ampliata su disegno dell’architetto Annoni, che riuscì a restituire l’aspetto originale quattrocentesco del complesso.

 


 

La struttura e gli interni di Villa Mirabello

 

Villa Mirabello si è così conservata e ancora oggi lascia a bocca aperta chiunque entri nel suo ampio cortile, da dove si può ammirare l’antica struttura a L con mattoni a vista e la chiesetta Mater Amabilis.

Gli interni della villa e della chiesa svelano suggestivi affreschi quattrocenteschi. Un esempio è quello recante il severo motto della famiglia Landriani, “El dovere sempre”, mentre un altro è lo stemma della Signoria Visconti-Sforza all’ingresso della chiesetta, caratterizzato dalla cosiddetta “raza viscontea” o sole raggiato. Questo iconico stemma simboleggia anche Dio, il cui prototipo più famoso si trova nella vetrata absidale del Duomo di Milano.
Oggi Villa Mirabello è sede dell’omonima Fondazione Villa Mirabello Onlus che, insieme ad altri progetti, continua a supportare ipovedenti e non vedenti, anche attraverso borse di studio post-laurea per ragazzi con tale disabilità.

 

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