Tra muri decorati, piazze piene di verde e tavolini all’aperto, sorge un quartiere a misura d’uomo, habitat naturale di artigiani e musicisti: benvenuti a Isola.
Qui il passato e il presente si intrecciano in un unico grande racconto: writers, artisti, falegnami e designer compongono insieme l’identità isolana, un fermento in continua evoluzione dove ogni nuova idea si fa collettiva, partecipata, comunitaria.
Sull’origine del nome Isola ci sono diverse interpretazioni: la prima risale a fine Ottocento, quando la costruzione delle ferrovie confinò l’abitato dal resto della città, per l’appunto isolandolo.
La seconda arriva dagli archivi cittadini e dal Catasto Teresiano del 1720 e mostra invece come il nome Insola di Porta Comasina fosse già attestato dal secolo precedente
Etimologia a parte, con la costruzione della ferrovia il quartiere si trovò in effetti separato dalla città, raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale – ora demolito – tra Corso Como e Via Borsieri. Tra Ottocento e primi Novecento la zona divenne prevalentemente operaia, grazie alle tante fabbriche presenti nel tessuto urbano, come la Pirelli, la TIBB, la Heimann o la Janëke, per citarne alcune.
Come in ogni isola che si rispetti, la lontananza dal resto della città nutrì come linfa un forte senso di comunità. Le fabbriche dell’epoca elevarono poi il saper fare artigiano, mentre l’identità operaia stimolò un’attenzione al sociale. Le acque curative del santuario mariano ed il piano regolatore Beruto completarono la reputazione accogliente propria del quartiere. L’alta densità di popolazione fece il resto, incrementando il commercio di vicinato.
L’insieme di questi elementi ha fatto di Isola ciò che è ancora oggi: un quartiere ma anche uno stile di vita, ancorato con fierezza alla sua storia.
Le stradine strette, le case di ringhiera in stile Vecchia Milano, le botteghe storiche e quelle più moderne convivono con i poco distanti grattacieli e con il Bosco Verticale, tracciando i suoi confini dall’identità unica.
Passeggiando per le sue vie si incontrano osterie e ristoranti leggendari, dove mangiare sentendosi a casa, accolti dall’oste in persona.
Lo spirito originale di questo angolo di Milano è più che mai vivo nelle numerose associazioni e cooperative impegnate in progetti di ogni genere: cittadinanza attiva, cultura, teatro, musica, artigianato, cura del verde, sostenibilità e inclusione. E per chi ama stare all’aria aperta numerosissime sono le attività che si svolgono in strade e spazi comuni, veri luoghi di vita partecipativa, uno su tutti il mercato, che dal 1926 popola il quartiere due volte a settimana.
Isola non si pone limiti, perché accanto a passato e presente trova spazio anche per il futuro: costruzioni visionarie, jazz club, grattacieli, parchi e opere di street art decorano ogni angolo, dando vita a scorci suggestivi e a un instancabile fermento culturale.
Qui una bellezza antica convive con un profondo amore per il nuovo, facendo di Isola il quartiere in cui chiunque vorrebbe prima o poi naufragare.
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